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pino

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giovedì 2 gennaio 2014

IMPARARE INSEGNANDO

Sto facendo un’esperienza (piccola per molti, impegnativa per me) completamente nuova: grazie ad un gruppo di “colleghi virtuali”, sto sperimentando EDMODO. 

Seguendo le indicazioni e con molte timorose incertezze, ho costruito la mia classe virtuale : genitori informati, alunni iscritti, grande entusiasmo.
Subito abbiamo avuto qualche problemino, ma la prima cosa bella che è nata da questo lavoro è stata il costituirsi spontaneo di un gruppo di allievi (che ho prontamente soprannominato ”smanettini”, vista l’età ) che si è prodigato nella ricerca delle soluzioni tecniche e soprattutto nell’aiutare i compagni di classe che non riuscivano a fare quanto richiesto.

Siamo solo all’inizio e non tutti, pur essendosi iscritti subito, frequentano regolarmente: immagino che dovrà passare ancora un po’ di tempo. Nel frattempo un terzo della classe fa assiduamente capolino e lascia tracce di sé.
All’inizio erano tracce stile facebook, condite con tanta punteggiatura (tutta quella che non mettono nelle loro produzioni scritte!) e pochissima utilità. Poi hanno cominciato a intravvedere anche (bontà loro) un utilizzo più scolastico della piattaforma.
Ripeto, siamo solo all’inizio (perché confesso che avrei bisogno di un po’ più di tempo e calma….ma ce la farò!) e per ora usiamo l’ambiente virtuale principalmente per lo scambio di materiale e di notizie importanti (“Qualcuno sa dirmi se domani c’è la verifica di scienze?????!!).E’ comunque un modo per prendere confidenza.

Ma non è tutto qui.

Ancora una volta devo ammettere che forse il risultato maggiore coinvolge prevalentemente la sottoscritta. Ancora una volta un lavoro che mi fa tornare alunna nei confronti di chi mi sta insegnando e contemporaneamente una strana collaboratrice di un gruppo di ragazzini. Ancora una volta la possibilità di rimettermi in gioco, in un mestiere che vede sempre più spesso facce tristi e un po’ annoiate.